Decreto esecutivo concernente il servizio sanitario coordinato --> 1.5.4.1.2 / 52... (1.5.4.4)
CH - TI

Decreto esecutivo concernente il servizio sanitario coordinato --> 1.5.4.1.2 / 520.250

1.5.4.4 Decreto esecutivo concernente il servizio sanitario coordinato IL CONSIGLIO DI STATO DELLA REPUBBLICA E CANTONE TICINO richiamati: - l’ Ordinanza del Consiglio federale concernente la preparazione del servizio sanitario coordinato del 1° settembre 1976 e la concezione del servizio sanitario coordinato dello SM della difesa del 1° dicembre 1980; - la legge federale sull’ edilizia di protezione civile, del 4 ottobre 1963, artt. 3, 5 cpv. 1 e 6 cpv. 1, e l’ Ordinanza federale sull’ edilizia di protezione civile del 27 novembre 1978, Art.
8; - la legge cantonale sullo stato straordinario e d’ urgenza del 4 ottobre 1982, artt. 9, 13 e
14; - la legge cantonale della protezione civile del 7 novembre 1988, artt. 2 e 3, e la legge cantonale sull’ edilizia di protezione civile del 7 novembre 1988, artt. 8 e 10 cpv. 1; - la risoluzione del Consiglio di Stato n. 5875 del 30 giugno 1978, che accoglie il concetto di base del servizio sanitario coordinato, e la risoluzione n. 8250 del 4 ottobre 1979 che approva il concetto per la costruzione degli impianti protetti per il servizio sanitario coordinato; su proposta del Dipartimento militare Art. 1 Il Dipartimento militare, per mezzo del responsabile dei preparativi della difesa integrata, è l’ autorità competente a far applicare la concezione del servizio sanitario coordinato (SSC) nell’ ambito del Cantone. Esso si avvale, per i preparativi, di una Commissione SSC, nominata dal Consiglio di Stato. La condotta in caso di necessità è regolata nell’ ambito dello Stato maggiore di condotta cantonale (SMC). Art. 2 La Commissione SSC in particolare è responsabile per: - la direzione e il coordinamento delle attività preparatorie; - l’ elaborazione di disposizioni e direttive ai responsabili della sanità pubblica e della protezione civile cantonale; - l’ elaborazione di direttive terapeutiche, tenendo conto del personale e dei mezzi tecnici a disposizione: - la pianificazione del trasporto dei pazienti e dell’ ospedalizzazione; - l’ informazione agli addetti, alle autorità e alla popolazione. Il Dipartimento militare, tramite la protezione civile, è responsabile per: - la pianificazione e il promuovimento della realizzazione Posti sanitari (PO san) dei posti sanitari di soccorso (PSS) e degli ospedali di soccorso (OS) della protezione civile; - l’ istruzione del personale attribuito ai Po san, ai PSS e agli OS della protezione civile; - l’ istruzione dei medici nell’ ambito della medicina di catastrofe; - la consulenza tecnica per la realizzazione dei Centri operatori protetti (COP); - la definizione della chiave di riparto fra i Comuni per il finanziamento degli impianti. Il Dipartimento delle opere sociali [1] - la designazione delle categorie degli istituti di cura; - la designazione degli istituti di cura che gestiscono gli OS; - l’ attribuzione del personale ai COP e agli OS secondo le direttive federali; - la sorveglianza dell’ istruzione del personale sanitario addetto ai COP e agli OS e dello svolgimento degli esercizi pratici nelle infrastrutture ospedaliere protette; - l’ approvvigionamento, tramite gli istituti di cura interessati, del materiale sanitario e dei medicinali; la relativa costituzione di scorte e la loro gestione. Art. 3 Per la condotta del Servizio sanitario coordinato il territorio del Cantone Ticino è suddiviso nei seguenti settori sanitari: - Leventina - Blenio e Riviera
1
2
3
1
- Locarnese - Vedeggio / Capriasca / Malcantone - Lugano e dintorni - Mendrisiotto (dalle sponde sud del Ceresio). Il Dipartimento militare designa i capi e i sostituti dei settori del SSC. Per la ripartizione dei costi di realizzazione dei COP e OS, i settori sanitari Vedeggio/Capriasca/Malcantone e Lugano e dintorni vengono riuniti. Art. 4 Sono considerati istituti di cura privilegiati di categoria I gli ospedali, le cliniche e gli istituti sanitari in genere, designati quali ospedali di base. Questi istituti di cura sono tenuti: - a realizzare e a gestire i COP previsti nella concezione; - a gestire gli OS attribuiti, realizzati dalla protezione civile. Il personale può essere dispensato e esonerato da obblighi militari o di protezione civile. I responsabili degli istituti di cura devono istruire, secondo il concetto SSC, il personale addetto ai COP e agli OS e organizzare annualmente degli esercizi pratici. I Comuni che si basano sui COP partecipano al finanziamento della loro realizzazione con una chiave di riparto determinata dal numero degli abitanti e dalla forza finanziaria. Art. 5 Sono considerati istituti di cura privilegiati di categoria II gli istituti che devono sospendere la loro attività e i cui mezzi in personale e materiale devono essere messi a disposizione del SSC. Art. 6 Sono considerati istituti di cura privilegiati di categoria III gli istituti che continuano la loro attività in misura ridotta in superficie e nei rifugi. Art. 7 Gli OS, i PSS ed i Po san previsti dalla concezione vengono realizzati dai Comuni (o dagli organismi locali di protezione civile); essi sono gestiti dagli organismi locali di protezione civile ad eccezione degli OS, la cui gestione è affidata a istituti di cura. I Comuni che si basano sugli OS, sui PSS e sui Po san, partecipano al finanziamento con una chiave di riparto che tiene conto del numero degli abitanti e della forza finanziaria. Laddove esiste un raggruppamento di Comuni, la chiave di riparto viene stabilita conformemente alle disposizioni sottoscritte dai Comuni. Art. 8 Il Dipartimento militare trasmette ad ogni Comune e agli organismi locali di protezione civile la pianificazione settoriale del SSC, approvata dal Consiglio di Stato, comprendente l’ elenco degli impianti e le relative attribuzioni. Art. 9 L’ esecutore dell’ impianto del SSC incassa le quote-parti dei singoli Comuni, eventualmente tramite l’ organizzazione locale di protezione civile. Art. 10 Il presente decreto è pubblicato nel Bollettino ufficiale delle leggi e degli atti esecutivi ed entra immediatamente in vigore. [2] Pubblicata nel BU 1990 , 181.

[1]

Denominazione modificata in “Dipartimento della sanità e della socialità” DE del 12.3.2002 in

vigore dal 15.3.2002 - BU 2002, 76.

[2]

Entrata in vigore: 26 giugno 1990 - BU 1990, 181.

2
3
1
2
3
4
1
2
3
Markierungen
Leseansicht